Il caregiver
Visita la sezione del sito che tratta
dell'assistenza quotidiana al malato di Alzheimer e dei problemi e
delle decisioni che si presentano nel corso della malattia ed è
divisa in varie parti. E' tratta dal "Manuale per prendersi cura del
malato di Alzheimer".
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Piccoli consigli quotidiani: DICIOTTO REGOLE PER
L’ALZHEIMER (R. Bottura)
Piccoli quotidiani consigli, chiavi per aprire una
“relazione”, per “cavarsela”…………. per sfruttare al meglio le residue
potenzialità, per evitare conseguenze “disastrose” ……… INSOMMA PER
RIDARE DIGNITA’ PIENA AI “DEMENTI”!
1. DOLCE MODO DI PORSI
Parole scandite, tono pacato e chiaro.
EVITARE LA FRETTA
Il demente non ama la fretta. Ama i gesti
tranquilli, lunghi, che gli permettono di registrarli con più calma.
La rapidità, dei gesti, gli strattoni veloci che spesso rasentano
una piccola violenza, soprattutto il gridare, lo disorientano e lo
fanno reagire in modo inadeguato.
2. LA RIPETITIVITA’ E’ UN INGREDIENTE
INDISPENSABILE DELLA COMUNICAZIONE
Si imprimono di più le tracce mnemoniche, trasmette
sicurezza…
FAVORIRE LA RIPETITIVITA’
Occorre armarsi di grande pazienza nel ripetere a
volte fino alla noia le stesse cose, gli stessi nomi, le stesse
frasi. Prepariamoci dunque a ripetere le cose, i nomi semplici con
tanta dolcezza, lasciandoci prendere da una tenera ripetitività;
tutto ciò struttura la personalità e le dà stabilità, sicurezza
soprattutto.
3. NON SOSTITUIRSI AL MALATO
C’è sempre uno spazio residuale di gesti compiuti,
di piccoli obiettivi realizzabili……
SOSTITUIRSI ANTICIPATAMENTE AL MALATO E’ UN GROSSO
ERRORE
Si può educare, insegnare qualcosa di nuovo.
Dobbiamo prendere coscienza che i gesti basilari della vita
quotidiana restano intatti fino a fasi avanzate della malattia (la
capacità di mangiare da soli si perde molto tardi).
4. PROPORRE SCELTE PICCOLE E SEMPLICI DI
CONSEQUENZIALITA’ ELEMENTARE
RISVEGLIARE SCHEMI FONDAMENTALI DELLA PERSONA
Proporre scelte piccole e semplici improntate ad
una sequenzialità elementare; occorre spesso rifare tutto il cammino
dell’apprendimento dei gesti di base, risvegliando quando possibile,
gli schemi fondamentali della persona. “Avanti con questa gamba, poi
con questa. Su forza. Muova questo braccio, poi quest’altro. Piano,
piano…” Così si può riprendere a camminare e altro ancora. Poi
disporre gli abiti in modo sequenziale, usare pochi bottoni grandi,
preferire il velcro alle scarpe.
5. OGNI GIORNO CENTO OCCASIONI DI ELOGI
La gratificazione è la modalità classica del
comunicare umano e del comportamento anche animale (lo zuccherino al
cavallo). Se un errore si compie … si passa oltre.
ELOGIARE I PICCOLI SUCCESSI
Esiste una tecnica di psicoriabilitazione per i
dementi la R. O. T. (terapia di orientamento nella realtà), che
utilizza continuamente l’elogio: “Brava Paola, così va bene”. Questa
regola implica anche la sospensione del rinforzo negativo. Se un
errore si compie si passa oltre, tacendo e magari distraendo il
malato, deviando la sua attenzione su un’altra cosa. E così ogni
giorno ci sono cento occasioni di elogi: provate a pensarci.
6. SE SUBENTRA LA FASE AGGRESSIVA E’ MOLTO
IMPORTANTE DISTRARRE IL MALATO
Non discutere, non gesticolare!
IMPARARE A GESTIRE LA FASE AGGRESSIVA
Il malato non è in grado di concettualizzare quello
che ha fatto e può aumentare la sua risposta aggressiva.
7. L’AUTOSTIMA RESTA SEMPRE UN OBIETTIVO
ANTROPOLOGICO DECISIVO
STIMOLARE IL MANTENIMENTO DELLA CURA DI SE’
Lavarsi, pettinarsi, piacersi, tutto ciò è
importante: anche un demente può essere piacente.
8. VIGILARE SUI MALATI E’ FATICOSO E PESANTE, MA
INDISPENSABILE
ATTENZIONE AI PERICOLI!
Occorre vigilare perché sia eliminato tutto ciò che
può essere fonte di traumi, cadute, ferite, (scale, finestre, mobili
mal disposti, medicinali incustoditi ecc. ecc.).
9. ACCETTARE LE ACCUSE DI FURTO COME UN FATTO
TIPICO DELLA MALATTIA
ACCETTARE LE ACCUSE DI FURTO
10. ACCETTARE CHE IL GALATEO PIAN PIANO SI PERDA
SUPERARE CORAGGIOSAMENTE LE FORME PER LA SOSTANZA!
L’attenzione alla dentiera, che sia ben posta in
bocca, dire che si tratta del pranzo o della cena, dare una cena più
leggera del pranzo, accettare che il galateo pian piano si perda.
11. ACCOMPAGNARE IN BAGNO IL MALATO AD ORARI
FISSI
Fare in modo che durante la notte ci sia un po’ di
luce nel tragitto letto – bagno.
GESTIRE BENE LA MINZIONE DEL MALATO!
12. STIMOLARE GLI INTERESSI, LE ATTIVITA’,
SPECIE SE RIPETITIVE, SEMPLICI E MANUALI
STIMOLARE GLI INTERESSI IN OGNI OCCASIONE!
13. NON TRATTARE IL MALATO COME UN BAMBINO
Pur nelle evidenti regressioni siamo sempre davanti
ad una PERSONA che ha alle spalle una lunghissima storia umana.
IL DEMENTE NON E’ MAI UN BAMBINO!
14. DI REGOLA I DEFICIT VISIVI INTERSECANO E
PEGGIORANO IL QUADRO DEMENZIALE
CONTROLLARE GLI OCCHIALI
15. LE SFUMATURE PSICHICHE DI MOLTI DEMENTI SONO
CERTAMENTE INGIGANTITE DALLA NATURALE SOSPETTOSITA’ DEL SORDO
MOLTA ATTENZIONE ALLA CAPACITA’ UDITIVA!
16. E’ NECESSARIO UTILIZZARE RIFERIMENTI
VISIBILI
PER LO SPAZIO (nastri, colori forti e chiari,
cartelli alle porte...) E PER IL TEMPO (grandi orologi, calendari
ben leggibili, quelli a strappo quotidiano)
CURARE UNA QUOTIDIANITA’ CONDENSATA DI COLORI
17. E’ NECESSARIO STIMOLARE UNA ATTIVITA’ FISICA
DIURNA ED ADEGUATA
I “due passi” piacciono molto ai dementi; guardano,
odorano, osservano … si stancano …
STIMOLARE L’ATTIVITA’ FISICA QUOTIDIANA
18. TUTTO QUANTO DETTO E’ CONDIZIONATO DAL FATTO
CHE L’OPERATORE DEVE ESSERE COSCIENTE CHE: “OGNI NOSTRO STATO
D’ANIMO SI TRASMETTE AL DEMENTE”
Se siamo stanchi, se siamo distrutti, se siamo
dolci, nervosi, sorridenti…il demente se ne accorgerà e si
COMPORTERA’ di CONSEGUENZA.
(da R. Bottura – La nebbia dell’anima – Edizione
Guaraldi).
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